In casa Juventus, dopo le dimissioni dell’intero CdA, è uscita fuori un’intercettazione contro i controlli della Consob.
Quelli che sta vivendo il mondo Juventus non sono di certo facili, anzi. La ‘Vecchia Signora’, infatti, è stata travolta dal ciclone nato dall’indagine chiamata ‘Prisma’ della Procura di Torino. A seguito di tale operazione, l’intero CdA bianconero ha rassegnato le proprie dimissioni.
Andrea Agnelli e Pavel Nedved, di fatto, non fanno più parte del club dove hanno conseguito tantissimi successi. Maurizio Arrivabene, invece, nonostante le sue dimissione è rimasto al suo posto sul volere dello stesso Consiglio di Amministrazione. La Juventus sta cercando di cambiare volto, ma la paura dei tifosi bianconeri di qualche sanzione sportiva è sempre presente.
Il team piemontese ha cercato di rassicurare gli animi con un comunicato, dove ha ribadito di aver operato correttamente, ma il clima intorno alla Juventus non si sta rasserenando. Anzi, con il passare delle ore ci sono continui aggiornamenti che non stanno migliorando la posizione della ‘Vecchia Signora’.
Juventus, l’intercettazione di Stefano Cerrato sulla Consob
Come quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, infatti, i dirigenti bianconeri erano ben consapevoli di poter andare incontro a qualche controllo della Consob: “Tanto la supercazzoliamo”. Queste solo le dichiarazioni del direttore finanziario Stefano Cerrato, il quale si riferisce allo scambio Tongy-Aké fatto con il Marsiglia, che ha portato una plusvalenza di 8 milioni di euro alla Juventus.
Queste parole di Cerrato del 15 ottobre del 2021 hanno dato il via ai pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello di dare il via alle intercettazioni, le quali sono diventate le basi dell’accusa nei confronti del vertice della Juventus: false comunicazioni sociali per tre bilanci (dal 2018 al 2020), ostacolo alla vigilanza e false fatturazione. Nelle prossime ore ci saranno sicuramente ulteriori novità sul caso che sta cambiando la storia della ‘Vecchia Signora’.