Dopo la grande prestazione di Messi contro la Croazia, il giornalista Victor Hugo Morales è tornato sul paragone tra la ‘Pulce’ e Maradona.
In attesa di Francia-Marocco di questa sera, la prima finalista di questo Mondiale è l’Argentina di Lionel Messi. La ‘Seleccion’, infatti, ha battuto ieri sera la Croazia vicecampione del Mondo con il risultato secco di 3-0.
Nonostante quello che dice il tabellino del match, è stata la squadra di Luka Modric a cominciare meglio. La prima mezz’ora della partita, infatti, è stata fatta dalla Croazia che, però, ha dovuto alzare bandiera bianca dinanzi all’immenso talento di Lionel Messi.La ‘Pulce’, di fatto, ha portato letteralmente l’Argentina a giocarsi una nuova finale, dopo quella di otto anni fa persa in Brasile contro la Germania.
Messi, infatti, ha prima realizzato un calcio di rigore e poi ha servito ben due assist, di cui il secondo davvero sontuoso, a Julian Alvarez per il 3-0 definitivo. Oltre al gol e agli assist, il giocatore del PSG ha corso in lungo e largo per aiutare i propri compagni anche in fase difensiva. Dopo la grandissima prestazione di ieri contro la Croazia, in tanti si sono chiesti di nuovo chi è più forte tra la ‘Pulce’ e Diego Armando Maradona. Tra chi è intervenuto su questo eterno dilemma bisogna inserire anche il giornalista Victor Hugo Morales.
Victor Hugo Morales sull’eterno paragone tra Diego Armando Maradona e Lionel Messi: “Diego è Dio, mentre Messi è Gesù”
Il celebre telecronista delle partite leggendarie del ‘Pibe de Oro’ nel Mondiale messicano del 1986, ultima edizionedella Coppa del Mondo vinta dall’Argentina, ha infatti rilasciato queste dichiarazioni ai microfoni ufficiali di ‘calciomercato.it in onda su TvPlay’: “Sappiamo cosa significa Maradona per tutti noi, ma Messi mi sta emozionando tantissimo. Lionel sta continuando la leggenda di tutto quello che ha fatto Diego nella sua carriera”.
Victor Hugo Morales ha poi continuato il suo intervento: “E’ una benedizione di Dio per il calcio argentino avere avuto questi due calciatori di questo puro talento ed immaginazione che hanno dato grandissima popolarità al calcio. Maradona è Dio e Messi è Gesù, il messia: intorno a Lionel giocano gli apostoli. Entrambi sono affascinanti ed invitano all’immaginazione”.
Il giornalista uruguaiano si è soffermato sul suo rapporto con le telecronache: “La rete di Maradona nel 1986? Soffro, perché gli ascoltatori sperano sempre che io dica qualcosa. Il nostro lavoro è contraddistinto dalla spontaneità. Il pubblico si aspetta che dica sempre qualcosa di spettacolare, ma sono consapevole che il ridicolo è sempre lì che mi aspetta”.
