Napoli-Juventus era iniziata con un botta e risposta tra Spalletti e Allegri non indifferente per poi concludersi con un largo successo degli azzurri.
Entrambi prima del calcio di inizio hanno parlato ai microfoni di Dazn. Subito il tecnico juventino: “È una serata di calcio, davanti a un pubblico meraviglioso, uno stadio pieno, quindi speriamo sia una bella partita, divertente. Poi con Luciano siamo… non amici, ma siamo conoscenti, c’è grande stima da parte mia”.
Replica immediata di Spalletti: “Allegri? Lo conosco abbastanza bene, non ho niente da scoprire. Non ho nessun problema con Allegri, casomai è lui che ce l’ha con me”.
In campo un’altra storia. Juventus presa pallate da un Napoli in serata di grazia: Osimhen, Kvara, Rrahmani ed Elmas distruggono i bianconeri, che hanno provato a rientrare in partita a fine primo tempo.
Sciupato quanto di buono fatto negli ultimi mesi (a livello di risultati, non di gioco) con un mancato ingresso in campo e soprattutto con scelte di formazione sbagliate da parte del tecnico livornese.
Il Napoli si prende la scena al Maradona e allunga a più dieci sulla Juventus dimostrando di essere superiore in tutto e per tutto. Spalletti piega Allegri senza mezze misure.
Spalletti e quella stretta di mano finale
Una scena destinata a rimanere tra le più belle della 18esima giornata che non è sfuggita alle telecamere e al popolo di Twitter è sicuramente Luciano Spalletti con la mano tesa alla ricerca di Allegri che si stava dirigendo verso gli spogliatoi.
Testa bassa e scuro in volto: nella mente di Max Allegri sicuramente i pensieri legati ad una prestazione e ad una squadra irriconoscibile al Maradona.
Non appena si accorge di Spalletti, Allegri si ferma, ricambia il gesto e con una carezza saluta il suo collega, complimentandosi per la vittoria per poi continuare la sua camminata verso il tunnel degli spogliatoi.
Il saluto. #NapoliJuventus
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) January 13, 2023
Il Napoli riparte al meglio in questo 2023 dopo la sconfitta contro l’Inter e, dopo il successo a Marassi regala una grande gioia ai suoi tifosi al Maradona: Osimhen e Kvara imprendibili, Di Lorenzo instancabile, Anguissa e Lobotka giganti e Meret straordinario.
La Juventus esce sicuramente ridimensionata e con le ossa a dimostrazione di come alcune scelte di formazione non siano state azzeccate: McKennie, Locatelli, Chiesa da quinto e… Kostic terzino. Ma soprattutto un Bremer, lontano parente di quello apprezzato al Torino: ogni qual volta che il brasiliano incontra il nigeriano sono dolori. Cambia la maglia, ma non il risultato. Allegri deve ripartire dai giovani e, soprattutto da Fagioli: la presenza del 44 è fondamentale per i bianconeri.