Crisi Milan, Ibrahimovic: “Sono il numero 1. Adesso cambia la musica”

Zlatan Ibrahimovic pronto per ritornare in campo nel 2023, ma in queste ultime ore è uscita fuori l’intervista che ha spiazzato tutti.

Lo svedese, come ormai ben sappiamo, ha recuperato dall’infortunio e Stefano Pioli lo avrà a disposizione per il Torino.

Si tratta di un giocatore molto importante per i rossoneri e per questo motivo il tecnico milanista sta spingendo per poter contare su di lui già da venerdì.

Ibrahimovic rientro
Zlatan Ibrahimovic pronto per ritornare in campo nel 2023, ma in queste ultime ore è uscita fuori l’intervista che ha spiazzato tutti – ErFaina.com

Zlatan Ibrahimovic si ritira o si legherà al Milan per un altro anno, mettendo nero su bianco e firmando il rinnovo di contratto per un’altra stagione.

Dunque, potrebbe essere ancora nel club sino a giugno 2024 con i tifosi del Milan che non vedono l’ora di vederlo in campo.

“Ho tanta voglia, voglio fare tante cose, quello che ho perso in questi 7/8 mesi. Ho perso tempo. Crisi? Non sono preoccupato, sono momenti normali all’interno di un campionato, Ora dobbiamo parlare poco e dimostrare in campo il nostro valore”.

Milan in crisi? Il punto di Ibrahimovic sul momento rossonero

Senza troppi giri di parole, nell’intervista a Sportmediaset rilasciata a Claudio Morandi, Ibrahimovic ha dichiarato: “A me criticano da 25 anni perché sono il numero 1, sono abituato. È come mettere benzina sul fuoco e quando scherzi con il fuoco ti bruci. Non voglio tornare in campo per beneficenza, se entro in campo lo faccio per portare risultati e per fare quello che ho sempre fatto. Altrimenti non sarebbe una sfida per me, starei a casa a giocare coi miei figli”.

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Il Milan potrebbe proporre un altro prolungamento di contratto a Zlatan Ibrahimovic, è troppo importante averlo ancora in squadra nel calciomercato dopo i risultati raggiunti. Una prova di fiducia importante dopo aver conquistato il tricolore, nonostante l’assenza di 8 mesi.

“A 41 anni ho ancora tante pagine da scrivere anche perché la qualità non scompare, il fisico cambia, la preparazione fisica è diversa ma la qualità non va via. A chi non crede in Dio, lo farò vedere in campo. Voglio trasferire la mia credibilità negli altri perché se riesci a fare la differenza con la squadra è diverso. Ho 41 anni, gioco nel Milan e sono al top. Se fosse per me sarei su un’isola con un sigaro. Se posso essere un esempio e un leader lo faccio”.

Nelle prossime settimane lo svedese dovrebbe comunicare la propria scelta sia al Milan che a tutti i suoi tifosi: tutto dipenderà da questi mesi e dalle sue condizioni fisiche e mentali.

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