La Superlega è tornata con un nuovo format. La competizione si svolgerà in più divisioni: Il nuovo piano è basato su dieci principi cardine.
Ci saranno dalle 60 alle 80 squadre che disputeranno minimo 14 gare. Nessun club diventerà un membro permanente.
La Superlega andrà a sostituire la Champions League, non i campionati nazionali ovviamente che si svolgeranno come sempre.
“C’è un messaggio chiave che mandiamo a tutti: non ci saranno più membri permanenti, vogliamo puntare sulla meritocrazia”.
Lo ha rivelato, in una intervista all’ANSA, Bernd Reichart, l’ad di A22: “Abbiamo imparato dal dibattito che ha riguardato la proposta iniziale della Superlega. Il merito sportivo è uno dei principi fondamentali. Sia club che tifosi vogliono una competizione attraente e competitiva”.
Il presidente del Barcellona Joan Laporta ha parlato anche della Superlega rilanciata quest’oggi. Ecco il suo commento: “La Superlega sta progredendo. Sarà una competizione aperta, più attraente e sostenibile per i club”.
A22 presenta la nuova Superlega: i 10 punti cardine del torneo
La A22, società che vuole organizzare la Superlega, ha diffuso i 10 punti su cui si fonderà il nuovo torneo. Sono stati diramati attraverso un comunicato ufficiale, e anticipati dalle parole del CEO Bernd Reichart: “Presentiamo i risultati preliminari della prima fase del nostro dialogo, che è stato onesto, diretto e costruttivo. Abbiamo distillato il feedback in dieci principi, che dovrebbero definire il quadro di una futura competizione europea per club”.
Di seguito l’elenco completo:
1-Competizioni su base ampia e meritocratica: Il campionato europeo di calcio deve essere una competizione aperta, con più divisioni e da 60 a 80 squadre che consenta una distribuzione sostenibile dei ricavi lungo tutta la piramide. La partecipazione dovrebbe essere basata sul merito sportivo; i club dovrebbero essere soggetti a promozioni e retrocessioni annuali e non dovrebbero esserci membri permanenti. Una qualificazione aperta basata sui risultati nazionali garantirebbe accesso alla competizione ai club emergenti, mantenendo al contempo le dinamiche competitive a livello nazionale.
Il nuovo progetto di #Superlega prevede un campionato europeo aperto, con più divisioni e 60/80 club partecipanti qualificati in base ai tornei nazionali
— Daniele Mari (@marifcinter) February 9, 2023
2-Tornei nazionali, la base del calcio: I club partecipanti dovrebbero continuare a essere pienamente impegnati nei tornei nazionali come fanno oggi. Allo stesso tempo, è fondamentale che venga affrontata la necessità di bilanciare, rafforzare e rendere più competitivi i tornei nazionali in tutto il continente. Le competizioni europee dovrebbero svolgere un ruolo cruciale nel contribuire al raggiungimento di questo obiettivo, generando e allocando risorse aggiuntive in tutto il sistema.
3-Migliorare la competitività con risorse stabili e sostenibili: Per migliorare la competitività delle competizioni nazionali ed europee sono necessarie risorse finanziarie aggiuntive da condividere all’interno della piramide nonché regole di sostenibilità finanziaria da applicare in maniera rigorosa. I club hanno anche bisogno di una maggiore stabilità e prevedibilità delle entrate annuali, così da poter assumere impegni ragionevoli e di lungo termine per quanto riguarda le spese per i giocatori e le infrastrutture. Un miglioramento significativo del formato e dell’attrattività delle attuali competizioni europee genererebbe risorse aggiuntive. Offrendo ai club un minimo di 14 partite europee garantite per stagione, si migliorerebbero notevolmente sia la stabilità che la prevedibilità degli introiti.
4-La salute dei giocatori deve essere al centro del gioco: La salute dei giocatori deve essere una componente fondamentale nel determinare il numero di partite annuali. Il numero delle giornate delle competizioni europee per club non dovrebbe essere aumentato oltre a quello previsto dagli attuali calendari delle competizioni. Le organizzazioni dei giocatori dovrebbero essere coinvolte per salvaguardare la loro salute e dovrebbe anche essere promosso il dialogo sociale in tutta l’UE. È altresì importante che i club e i giocatori europei non siano obbligati a partecipare a tornei allargati o nuovi imposti da parti terze.
#Reichart ad Ansa: “Potrà esserci un ruolo per #Agnelli? Andrea prenderà una decisione e farà quello che vorrà fare. Voglio essere sicuro di poter confrontarmi ancora con lui e con i suoi consigli e la sua conoscenza, in pochi conoscono il calcio europeo come lui” #A22 #SuperLega
— Giovanni Albanese (@GiovaAlbanese) February 9, 2023
5-Competizioni gestite dai club con regole di sostenibilità finanziaria trasparenti e applicate adeguatamente: Le competizioni europee per club dovrebbero essere gestite dai club, come avviene a livello nazionale, e non da parti terze che ne traggono vantaggio senza assumersi alcun rischio. La struttura di governance deve essere pienamente conforme alla legislazione dell’UE. Per migliorare la sostenibilità, la spesa dovrebbe essere basata solo sulle risorse generate, non su iniezioni di capitale che distorcono la concorrenza. Le norme sulla sostenibilità finanziaria dovrebbero consentire ai club di spendere solo una percentuale fissa dei loro ricavi annuali legati al calcio per gli stipendi dei giocatori e i trasferimenti netti, con disposizioni adeguate per i club più piccoli nonché regole di transizione.
6-La migliore competizione calcistica del mondo: Nello sviluppare una competizione paneuropea, l’aspirazione deve essere quella di creare l’evento sportivo più avvincente al mondo. Gli appassionati di calcio meritano le migliori partite e la migliore esperienza. È inoltre fondamentale che le giovani generazioni, attratte dagli sport e dall’intrattenimento digitale statunitensi in espansione a livello globale, continuino ad abbracciare il calcio come lo sport più amato al mondo. Questo obiettivo può essere raggiunto esclusivamente con competizioni che permettano ai migliori giocatori al mondo di sfidarsi durante l’intera stagione con partite emozionanti dall’inizio alla fine.
7-Miglioramento dell’esperienza dei tifosi: Il calcio è un gioco popolare e il dialogo con i tifosi e i gruppi di tifosi indipendenti è essenziale per raccogliere idee che possano migliorare l’esperienza dei fans. Dovrebbero essere adottate misure supplementari per facilitare la partecipazione dei tifosi alle partite in trasferta. Dovrebbero essere previsti anche standard per le infrastrutture, per portare gli stadi di calcio a livelli di qualità elevati e uniformi in modo da migliorare lo spettacolo del calcio dal vivo.
Comunicato di #A22Sports riguardo la #SuperLega: 10 principi base per migliorare il calcio. pic.twitter.com/yAzuhxMTjz
— Dario Pellegrini (@dariopelle3) February 9, 2023
8-Sviluppare e finanziare il calcio femminile: Gli stakeholder del settore calcistico dovrebbero promuovere e sviluppare il gioco femminile mettendolo “al centro della scena” al fianco delle competizioni maschili. Per raggiungere questo obiettivo, i finanziamenti dovrebbero essere incrementati in maniera significativa, al di là degli attuali contributi provenienti dalle competizioni europee per club femminili. Gli investimenti dovrebbero essere previsti non solo a livello professionale, ma anche a livello di base.
9-Un aumento significativo della solidarietà: La solidarietà di base è un pilastro essenziale del calcio europeo e dovrebbe essere aumentata ben oltre i livelli attuali. Come annunciato in precedenza, un importo minimo di 400 milioni di euro all’anno ai club non partecipanti, per la solidarietà di base e le cause sociali – più del doppio del contributo proveniente dalle attuali competizioni europee per club – dovrebbe raggiungere questo obiettivo. La trasparenza dovrebbe essere garantita dalla supervisione di autorità indipendenti, con una chiara rendicontazione annuale della spesa e del suo impatto.
10-Rispetto del diritto e dei valori dell’Unione europea: Il calcio europeo e i suoi stakeholder sono chiamati ad abbracciare i valori, le leggi e le libertà fondamentali dell’Ue. Inoltre, nessun club europeo dovrebbe essere costretto a ricorrere a sistemi di risoluzione delle controversie al di fuori del diritto comunitario. La giurisdizione dell’arbitrato sportivo dovrebbe essere strettamente limitata alle questioni sportive. Ogni altra controversia dovrebbe essere rivolta alle sedi appropriate. Tutti i procedimenti dovrebbero essere sottoposti alla supervisione ultima del sistema giudiziario dell’Ue.